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mercoledì 25 maggio 2016
venerdì 15 aprile 2016
giovedì 7 aprile 2016
martedì 29 marzo 2016
venerdì 11 marzo 2016
venerdì 5 febbraio 2016
Loghi registrati nel 2005.
Timbro in uso dal Sovrano Gran Commendatore negli atti
ufficiali:
Logo in uso per corrispondenza interna per il RITO:
I presenti loghi/Timbri sono solo di pertinenza ed per uso
esclusivo del Sovrano Gran Commendatore Fr. R. AMATO 33\.
I loghi sono stati registrati e depositati con atto pubblico all'Ufficio del Registro di Cosenza, il 18/2/2005.
Qualsiasi riproduzione anche parziale, sarà perseguita ai
sensi di legge.
Il Rito Scozzese Antico e Accettato.
Il R.S.A.A. è l’ultimo rito comparso sulla scena mondiale, è datato infatti 1801 e rappresenta una sintesi di tutta la cultura massonica precedente, e a dispetto del nome, è in realtà estremamente moderno.
Dei 33 gradi di cui il rito è composto, i primi 3 fanno parte della massoneria azzurra, la massoneria comune a tutti i riti, e di cui il R.S.A.A. è considerabile una specializzazione. I trenta gradi successivi sono propri del R.S.A.A.; ognuno di questi ha una sua cerimonia di iniziazione, un preciso rituale e cerimoniale, delle parole di passo, un Tempio con i suoi addobbi specifici, una tradizione a cui fare riferimento, dei paramenti con simboli e colori appositi. Il R.S.A.A. è un enorme contenitore in cui confluiscono varie tradizioni esoteriche, principalmente l’Arte Reale, e l’Alchimia che sono per la cultura occidentale quello che lo Yoga è per gli indiani, lo Zen per i giapponesi, il Taoismo per i cinesi, il Sufismo per i parsi e così via.
In secondo luogo, e di enorme importanza, è la tradizione templare, che non si è mai interrotta, e che continua ad esistere esclusivamente tra le nostre colonne. Ed ancora la tradizione rosacrociana, e tutta una serie di altre tradizioni che andremo via via ad esaminare.
Quale è lo scopo di tutto ciò? È semplice: l’eterna ricerca dell’uomo per una vita superiore, la conoscenza del principio primo ed ultimo, l’autorealizzazione, la reintegrazione del nostro essere.
Massoneria Nera ovvero i Gradi Capitolari – dal 4_ al 19_ così denominati:
4_ Maestro Segreto,
5_ Maestro Perfetto,
6_ Segretario Intimo,
7_ Prevosto o Giudice,
8_ Intendente agli Edifici,
9_ Maestro Cavaliere Eletto dei Nove,
10_ Illustre Eletto dei Quindici,
11_ Sublime Cavaliere Eletto,
12_ Gran Maestro Architetto,
13_ Cavaliere dell’Arco Reale,
14_ Grande Eletto della Volta Sacra o Grande Eletto Perfetto e Sublime Muratore.
15_ Cavaliere d’Oriente o della Spada,
16_ Principe di Gerusalemme,
17_ Cavaliere d’Oriente e d’Occidente,
18_ Principe Rosa-Croce, Cavaliere dell’Aquila e del Pellicano
19_ Gran Pontefice della Gerusalemme Celeste o Sublime Scozzese.
La Massoneria Rossa ovvero i Gradi Filosofici – dal 20_ al 30_ così denominati:
20_ Venerabile Gran Maestro a vita,
21_ Noachita o Cavaliere Prussiano,
22_ Cavaliere dell’Ascia Reale,
23_ Capo del Tabernacolo,
24_ Principe del Tabernacolo,
25_ Cavaliere del Serpente di Bronzo
26_ Principe di Grazia o Scozzese Trinitario,
27_ Gran Commendatore del Tempio,
28_ Cavaliere del Sole o Principe Adepto,
29_ Grande Scozzese di Sant’Andrea,
30_ Grande Eletto Cavaliere Kadosh, Cavaliere dell’Aquila Bianca e Nera.
L’evoluzione della condizione di Maestro procede fino al 30_ grado, dove infine ha luogo l’iniziazione ai misteri maggiori. I dodici gradi attraverso cui si compie quest’itinerario estremo di perfezione sono detti Filosofici e praticati in Areopaghi o Consigli.
Il Kadosh è il “santo”, il “puro” che ha valicato la soglia dell’iniziazione suprema portando alle estreme conseguenze il tema del distacco da qualsivoglia fattore di condizionamento psicologico, spirituale, filosofico. È “il soldato dell’Eterno che deve avere reciso ogni cordone ombelicale con il mondo”, ovvero il massone che ha realizzato in termini assoluti l’obbiettivo di una totale liberalizzazione mentale e spirituale, ottenuta mediante una pratica rituale che “in pieno spirito d’indipendenza lo svincola da ogni sudditanza rispetto alle idee che possa avere in precedenza acquisito per fede religiosa, o per formazione culturale o socio-politica”.
Massoneria Bianca – ovvero i Gradi Amministrativi – dal 31_ al 33_ così denominati:
31_ Grande Ispettore Inquisitore. Commendatore
32_ Sublime Principe del Real Segreto
33_ Sovrano Ispettore Generale.
Ai tre gradi bianchi, detti amministrativi, possono accedere quei particolari fratelli che si sono distinti non solo per la loro ricerca individuale ma soprattutto per la capacità di istruire e guidare i fratelli dei gradi più bassi, perché il massone scozzese deve essere una guida per gli altri.
Dei 33 gradi se ne praticano abitualmente solo sette, la scelta di sette gradi su trenta ne distilla l’essenza, il “secretum” concentrandosi così su tutto ciò che è ritenuto prioritario. Cioè i quattro gradi cardinali 4_, 9_, 18_, 30_, e i tre amministrativi 31_, 32_, 33_
Ogni grado nel R.S.A.A. ha un motivo conduttore, una nota dominante, un colore specifico proprio per l’appunto di “ogni grado cardinale”.
– Il quarto grado si basa sulla volontà, sull’obbedienza in senso ampio e soprattutto sull’autoperfezionamento, questo avvicina virtualmente il grado allo Yoga. La parola Yoga, la nota filosofia indiana, deriva dal sancrito ed ha due significati distinti: uno significa unione, l’altro aggiogare. L’adepto aggioga e disciplina la mente ed i suoi sensi al suo volere. Come fa il fratello del quarto grado.
– Il nono grado si basa sulla battaglia contro il nemico interiore che è il nostro doppio oscuro.
– Il Diciottesimo grado si basa sul sacrificio di sè e sull’Alchimia di tradizione Rosa-Croce.
– Il Trentesimo grado si basa sul templarismo ma anche sul suo superamento, sul superamento cioè, della componente umana dell’essere.
Tornando in particolare all’Alchimia propriamente detta, possiamo affermare che le quattro fasi del percorso massonico scozzese hanno precisi rimandi ai quattro gradi operativi scozzesi, quelli che abbiamo definito cardinali. Rivediamo per un attimo i passaggi.
Il 4_ grado è collegato alla “Putrefatio”, la “Nigredo”, “l’Opera al Nero”. È simbolicamente il Caos primordiale, la prima materia che si decompone; spiritualmente sono i pensieri non coscientizzati, non portati alla coscienza, immersi nel mare primitivo dell’Es, e che bruciano nell’uomo, che lo spingono ad un processo alchemico interiore. È la fase della notte, della terra, dell’inverno.
Essenziale per il conseguimento dell’obbiettivo che questo grado si prefigge, è la morte iniziatica e la successiva “putrefactio”, il “nero” si riferisce ad Osiride smembrato che attende nell’urna di essere rigenerato. Questo è il lunghissimo “Regime di Saturno”, la fase che copre da sola la metà del ciclo, così come la notte copre la metà del ciclo solare giornaliero. Questa fase corrisponde all’elemento Terra ed ha come animale simbolico il Corvo.
Il 9_ grado è invece collegato all’operazione detta “Distillatio” conosciuta anche come la “Cauda Pavonis”, la coda del pavone. Il pavone stesso, simboleggia infatti una fase in cui appaiono in rapida successione molti colori. Si parla tradizionalmente dell’apparizione di molti cerchi simili ad occhi, da qui la similitudine con il pavone che sembra averne tanti sulla sua coda.
L’altra faccia del nero, composto da miriadi di colori cangianti. Potremmo affermare che siamo ancora in una sorta di limbo, ancora in una “Nigredo-bis” perché il “cangiante” dal punto di vista animico è ancora nero. È il mercurio, ammaliante ma tossico. Per ricollegarci con la simbologia propria del 9_ grado, faremo appello ad una citazione mitologica, ricordando come il dio Mercurio uccise, tagliandogli la testa, il gigante Argo “dai cento occhi”, dopo averlo fatto addormentare in una caverna vicino ad una sorgente. Il riferimento ad Abiram è fin troppo evidente, ma il gigante che tutto vede è anche un simbolo del SÈ.
Questa fase dell’Opera è impetuosa e tumultuosa, e cela molti pericoli, il vaso dev’essere “ben lutato” cioè sigillato poiché i suoi vapori possono essere tossici. Pur tuttavia questa fase deve essere affrontata e superata. Per analogia alla meditazione, ora ci troviamo in corrispondenza della fase in cui si percepiscono luci, colori e suoni che possono distrarci e distoglierci dal nostro sentiero, ma che non sono reali. E’ la fase in cui si può percepire il nostro doppio personificato.
Gli alchimisti impreparati collocano questa fase dopo “l’Albedo”, e dopo la “Citrinitas”, ma si sa, il sentiero è pieno di false vie. Questa fase corrisponde all’elemento Acqua e naturalmente l’animale simbolico è il Pavone.
Il 18_ è collegato alla “Albedo”, “Opera al Bianco”. Essa si manifesta quando sulla massa informe, divenuta grigia per l’operazione precedente, appare la bianca stella luminosa. La stella è in realtà l’occhio dell’anima che si apre, e che a seconda della cultura dell’osservatore dà l’impressione di vedere una colomba bianca o una mezzaluna, o altro, dato che le prime volte l’intenso coinvolgimento tende a destabilizzare non poco. Ciò che destabilizza ancora di più è la visione dell’anima, del nostro SÈ femminile.
Il 18_ grado rappresenta l’unione dell’”Anima Mundi” con il SÈ individuale.
Questa fase corrisponde all’elemento Aria ed agli animali simbolici che sono dentro l’Athanor, la colomba bianca mentre, fuori dall’Athanor, il Pellicano.
l 30_ è collegato con la “Rubedo”, “Opera al rosso”. Il rosso è il colore del lapis philosophorum, dell’aqua permanens, della meta tanto desiderata ma tanto taciuta; della tinctura di proiezione; il rosso è anche il colore della resurrezione, nel senso di ri-suscitare lo spirito interiore. Esso corrisponde all’unione con il SÈ universale. La componente templare di questo grado non deve essere trascurata, perchè i cavalieri erano infatti i custodi di una tradizione iniziatica molto importante.
Questa fase corrisponde all’elemento Fuoco ed all’animale simbolico che è la Fenice.
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